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al testo di Rita Stanzione
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il richiamo dei cedri su questa piazza imbambolata di essenze non vere, robusti e impazienti i miei alberi stanno in attesa, e solo ombre che l’aria respinge. Quand’è sera sono una giostra a luci spente, se tendo le braccia un mondo vuoto batte il polso e io ghiaccio di abbandono viaggio distante che fa male allo sguardo, dilania perfino la pagina. Porta via montagne sognate mentre ginestre e occasi scolorano dentro le nubi - non c’è misura di tanto sparire a un passo dal cuore.
Alla poetessa Ofelia Giudicissi Curci (Pallagorio 1934 – Roma 1981). Poesia pubblicata nella rivista Euterpe n. 32, dicembre 2020, di Associazione culturale Euterpe. |
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